Associazione Studi Ornitologici e Ricerche Ecologiche del Friuli Venezia Giulia

La news in dettaglio

Pubblicato il 25 lug 2022

Ecologia del Corvo comune (Corvus frugilegus) in FVG - uno studio


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Il Corvo comune Corvus frugilegus è distribuito dall’Irlanda occidentale attraverso tutta l’Eurasia fino alla Siberia sudorientale e alla Cina, con alcuni significativi vuoti di distribuzione dalla Germania fino all’Austria, dovuti probabilmente a caccia e persecuzione in tempi passati. La popolazione europea mostra un moderato incremento dagli anni ’80 fino al 2000, per poi flettere leggermente fino ai giorni nostri. Le cause di questo declino possono essere attribuite alla perdita di zone pascolate a bassa intensità così come al diffuso e spesso massiccio uso di pesticidi, ma anche al trattamento chimico delle sementi, potenzialmente tossico.

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fonte: EBBA2 (2020)

In Italia la specie non è nidificante (tranne un probabile caso isolato), ma è in forte declino come svernante in tutto il territorio almeno dal 1955 (Bogliani G., 1985). Una delle possibili motivazioni di tale trend negativo potrebbe essere legata ai cambiamenti climatici (riscaldamento globale del pianeta) che rendono meno vantaggiosa e/o necessaria la migrazione dall'Europa orientale.

Il Corvo comune sverna tutt'ora nella pianura friulana, e le zone maggiormente frequentate sono quelle distanti almeno 5 chilometri dal mare, su terreni meno aridi e ghiaiosi rispetto a quelli utilizzati in alcune zone dell’alta pianura. Anche in Friuli Venezia Giulia il Corvo comune ha subito negli ultimi decenni un deciso crollo della popolazione svernante, con un costante decremento che, in particolare negli ultimi anni, è stato notato in molte aree.

La nostra Associazione ha così avviato nel 2004 un’attività di monitoraggio dei contingenti svernanti nella nostra regione. Questo censimento, tuttora attivo, viene svolto ogni anno agli inizi di febbraio da alcune squadre di rilevatori e tocca 72 comuni della nostra regione, secondo un percorso prestabilito e ripetuto negli anni con l’intento di standardizzare il più possibile i risultati. Tale strategia ha consentito di rilevare una certa fedeltà alle aree di alimentazione e ai siti di roost notturno.

Una cospicua quota dei dati così raccolti è stata recentemente oggetto di studio da parte di Caterina Sottili, studentessa del corso di laurea magistrale in Scienze e Gestione delle Risorse Faunistico-Ambientali della Scuola di Agraria dell'Università degli studi di Firenze, con la supervisione e coordinamento sul campo da parte di Pier Luigi Taiariol. I risultati di questa tesi sperimentale, opportunamente rielaborati, sono poi confluiti nel seguente articolo, pubblicato sulla Rivista Italiana di Ornitologia, Analysis of the Rook (Corvus frugilegus) wintering population in the Friuli Venezia Giulia region (Italy) using maximum entropy models (Analisi della popolazione svernante del corvo (Corvus frugilegus) nella regione Friuli Venezia Giulia (Italia) utilizzando modelli di massima entropia), scaricabile nella sezione in fondo a questa pagina.

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Fonte: Conti et al. (2022)

La ricerca ha analizzato la popolazione svernante di Corvo comune nella nostra regione dal 2010 al 2020 e ha consentito di determinare le combinazioni di fattori potenzialmente influenzanti la frequentazione dell'habitat, sviluppare mappe di idoneità ambientale e identificare l'area con maggiore probabilità di presenza della specie, nonché altre aree con potenziale idoneità. Questi modelli potrebbero essere utilizzati in futuro come strumento gestionale per delineare azioni di conservazione sia per la specie sia per gli habitat.

L’articolo è di libero accesso al seguente link:

Abstract:
https://sisn.pagepress.org/index.php/rio/article/view/564

PDF scaricabile:
Conti, L., Iacobelli, S., Sottili, C., & Taiariol , P. L. . (2022). Analysis of the Rook (Corvus frugilegus) wintering population in the Friuli Venezia Giulia region (Italy) using maximum entropy models. Rivista Italiana Di Ornitologia.

Anche questo progetto, come molti altri che necessitano di molteplici uscite sul campo e di una approfondita conoscenza del territorio, non sarebbe stato possibile senza il contributo appassionato dei tanti volontari che nel corso degli anni hanno prestato la loro opera nello svolgimento dei censimenti o che hanno fornito utili osservazioni.

Vogliamo qui ringraziarli tutti, sperando di non tralasciare nessuno, e auspichiamo di vederli ancora assieme a noi in futuro nel prosieguo delle nostre ricerche.

Giacomo Baradel, Katiuscia Battiston, Claudio Bearzatto, Paolo Benedetto, Michele Benfatto, Alessandro Bertoli, Livio Blason, Gabriele Bozzo, Nicola Carbone, Jacopo Casadio, Renato Castellani, Donatella Castenetto, Dario Cester, Claudia Comelli, Cristina Comuzzo, Flavio Consonni, Mauro Cosolo, Raffaella D'Amore, Juri Da Pieve, Matteo Del Fabbro, Bruno Dentesani, Elena Ermacora, Flavio Fantin, Gigi Felcher, Patrizio Finotello, Matteo Giraldi, Massimo Grion, Paolo Grion, Carlo Guzzon, Giada Haipel, Igor Maiorano, Guerrino Malagola, Mara Marchesan, Fabio Marcolin, Alberto Marcone, Ivano Marcorin, Luca Mauro, Patrizia Nuzzo, Roberto Parodi, Davide Pasut, Nicoletta Perco, Remo Peressin, Enrica Piani, Paola Pisa, Andrea Rocco, Flavio Roppa, Massimiliano Rosso, Gianni Sava, Stefano Sava, Davide Scridel, Valter Simonitti, Matteo Skodler, Stefano Sponza, Domen Stanic, Pier Luigi.Taiariol, Michele Tofful, Matteo Toller, Paul Tout, Cristian Trani, Mauro Tremolada, Stefano Turchet, Paolo Utmar, Federico Valentinuz, Chiara Valvassori, Paolo Vasca, Carlo Venneri, Andrea Visintin, Marco Viviani, Matteo Zacchigna, Ignazio Zanutto, Paolo Zonta, Tarcisio Zorzenon.

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