Associazione Studi Ornitologici e Ricerche Ecologiche del Friuli Venezia Giulia

La news in dettaglio

Pubblicato il 14 feb 2019

A FABIO PERCO – in memoria


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Fabio Perco (1946 - 2019)
In Memoria


Fabio ci ha lasciati, in fondo anche inaspettatamente, se pensiamo che, nonostante la malattia, è stato presente e attivo fino all'ultimo.

Ci pare doveroso ricordarlo in modo particolare, non perché in questi casi lo richiedano le circostanze, ma perché nella mente di ciascuno di noi questa perdita non passerà indolore: da un lato per tutte le personali esperienze condivise assieme e dall'altro per la sua grande competenza scientifica e professionale che ci viene a mancare.

Il merito di Fabio, quale pioniere della conservazione, salvaguardia e valorizzazione della fauna e del territorio, è sotto gli occhi di tutti e riconosciuto ben oltre i confini regionali e nazionali. Le idee innovative e le intuizioni che hanno portato alla realizzazione di ambiti di tutela ambientale importantissimi per l'avifauna hanno precorso i tempi, lasciando oggi una preziosissima eredità per le future generazioni, che senza il suo impegno, la sua caparbietà e la sua conoscenza sarebbe impensabile.

Arguto e mai banale nelle sue riflessioni e argomentazioni, a noi ornitologi di "seconda generazione" ha saputo trasmettere (con metodi mai supponenti, sempre mettendosi alla pari con l’interlocutore), oltre alla passione, gli strumenti giusti per comprendere ed esaminare le problematiche ambientali, con una visione complessiva ampia, multidisciplinare e mai settoriale.

Ma anche un altro pregio va riconosciuto a Fabio, assieme alle sue grandi competenze di studioso e ornitologo: la sua capacità di gestire in modo diretto e incisivo i rapporti con le istituzioni pubbliche - spesso poco sensibili agli aspetti naturalistici e ambientali - riuscendo a portare a casa dei risultati concreti e fondamentali per la realizzazione di tanti progetti e iniziative, che oltre ad essere di fondamentale importanza sotto il profilo naturalistico, oggi rendono possibile la corretta fruizione di tanti siti a un pubblico sempre più vasto e vario: dai meno esperti, agli appassionati e ai ricercatori.

Ricordiamo come già intorno al 1985 a Marano Lagunare, per le foci del fiume Stella e della valle Canal Novo, aree allora "protette" solo dallo strumento urbanistico Regionale (PUR), Fabio aveva posto le basi per le prime esperienze di una loro gestione complessiva, cui erano subito seguite quelle di Cornino e successivamente dell'Isola della Cona alla foce dell’Isonzo e che hanno portato, finalmente, all’istituzione delle rispettive Riserve Naturali Regionali come le conosciamo oggi. La sua esperienza e bravura a tutti i livelli lo ha portato a collaborare con altre realtà al di fuori dei confini nazionali, dove possiamo citare ad esempio la riuscitissima esperienza della Riserva Naturale di Val Stagnon (Škocjanski Zatok) a Capodistria/Koper in Slovenia.

E’ stato direttore dell’Osservatorio Faunistico di Udine, dove sotto la sua attenta guida tanti ornitologi e faunisti del FVG hanno svolto ricerche, spesso innovative, che hanno contribuito alla conoscenza della fauna della nostra regione e nel contempo hanno formato quella “seconda generazione” di ricercatori.

Fabio era un attento e curioso viaggiatore: le sue visite alle aree protette in giro per l’Italia, l’Europa o l’Africa lo hanno riempito di esperienze ed impressioni che poi utilizzava sapientemente nel plasmare ed affinare le “nostre” Riserve.

Era un instancabile ed abile promotore/organizzatore di innumerevoli convegni su vari temi conservazionistici e naturalistici, tra i quali non possiamo dimenticare quello che fu la pietra miliare nel nuovo modo di vedere la gestione delle zone umide mondiali: il convegno internazionale Managing Mediterranean Wetlands and their Birds tenutosi a Grado nel 1991.

E non possiamo poi dimenticare la sua innata bravura di disegnatore e scultore: con uno stile unico e riconoscibile riproduceva uccelli, mammiferi, ambienti, utilizzando tratti essenziali, veloci e sicuri, dai colori naturali, coinvolgenti. I più fortunati di noi possiedono delle sue bellissime raffigurazioni in gesso di animali in pose originali ed uniche, che sembrano possedere un impalpabile fiato di vitalità.

Da oggi ci sarà un grande vuoto e a tutti parrà impossibile non vederlo presente alla giornata dell'Oca ... o incontrarlo al bar del Pettirosso all’Isola della Cona mentre discute animatamente del suo ultimo progetto o semplicemente del numero delle gru presenti nella “sua” palude…

E’ con grande commozione che concludiamo questi brevi pensieri con una frase che esce veramente dal cuore: grazie Fabio, ci mancherai tantissimo!

Un sincero e forte abbraccio alla moglie Chiara e ai figli Nicoletta, Elena e Dino.

Il Consiglio Direttivo di A.St.O.R.E. FVG

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