Re: Canis aureus è arrivato in Lazio
Inviato: 2 feb 2022
Carissimi,
vaghi rumors senza dettagli riferiti da colleghi dell’Associazione PLI di Tarvisio sembravano indicare presenze di sciacallo in Lazio
Così, grazie al Colonnello P. Fedele -Carabinieri Forestali di Parma- che da più di un anno collabora con noi per ricerche sull’espansione di Canis aureus in Italia abbiamo potuto avviare prime verifiche di archivio
Grazie ai suoi uffici, il luogotenente dr Giuseppe Stolfa, Comandante del distaccamento CC biodiversità di Sabaudia, oggi ci ha inviato alcune ottime immagini registrate dalle foto trappole tese al monitoraggio dei lupi nella zona del Circeo (Latina)
Alcune di esse sembravano poter essere riferite allo sciacallo dorato ma attendevano determinazione certa
In effetti in almeno cinque di queste immagini si vede con certezza uno sciacallo dorato eurasiatico, forse lo stesso ripreso più volte nello stesso periodo
La cosa ha un certo interesse, visto che per ora la specie sembrava essere giunta con certezza a Sud soltanto fino alla zona di Montemurlo in Provincia di Prato (Toscana) https://www.astorefvg.org/forum/viewtop ... f=5&t=1175
Da questa località alla zona del Circeo (Latina) ci sono più di 250 km in linea d’aria verso Sud
Si tratta di una distanza superiore alla massima dispersal rate certamente nota per la specie
I maschi giovani in dispersione possono infatti fare certamente 220 km (dati da radiotracking), forse 400 (ipotizzati misurando la distanza tra gruppi noti e stazioni più periferiche raggiunte da maschi in dispersione)
Questo primo pioniere laziale ripreso ad una così grande distanza dalla località toscana più vicina potrebbe essere spiegato con quest’ultima ipotesi, oppure supponendo che fra la stazione toscana in parola e la zona del Circeo ci siano altri gruppi familiari finora sfuggiti alle indagini
Dalla nostra esperienza sembra più verosimile spiegare la cosa con un gap di conoscenze di base
Essendo regolarmente confuso con cane volpe e lupo il piccolo canide passa facilmente inosservato, come già verificato in gran parte dell’Emilia Romagna e in tutte le altre regioni già raggiunte dalla sua espansione in Italia (https://storianaturale.comune.fe.it/mod ... hp?c=moNS8)
Grazie davvero ai Carabinieri Forestali, la cui speciale attenzione ha già prodotto molte altre novità faunistiche
Proseguiremo le verifiche, ed esortiamo tutti gli interessati a riguardare con attenzione le immagini di lupi raccolte dalle foto trappole in Italia centrale
Ormai è chiaro che hanno compagnia orientale anche in Lazio
Cordialità, Luca Lapini
vaghi rumors senza dettagli riferiti da colleghi dell’Associazione PLI di Tarvisio sembravano indicare presenze di sciacallo in Lazio
Così, grazie al Colonnello P. Fedele -Carabinieri Forestali di Parma- che da più di un anno collabora con noi per ricerche sull’espansione di Canis aureus in Italia abbiamo potuto avviare prime verifiche di archivio
Grazie ai suoi uffici, il luogotenente dr Giuseppe Stolfa, Comandante del distaccamento CC biodiversità di Sabaudia, oggi ci ha inviato alcune ottime immagini registrate dalle foto trappole tese al monitoraggio dei lupi nella zona del Circeo (Latina)
Alcune di esse sembravano poter essere riferite allo sciacallo dorato ma attendevano determinazione certa
In effetti in almeno cinque di queste immagini si vede con certezza uno sciacallo dorato eurasiatico, forse lo stesso ripreso più volte nello stesso periodo
La cosa ha un certo interesse, visto che per ora la specie sembrava essere giunta con certezza a Sud soltanto fino alla zona di Montemurlo in Provincia di Prato (Toscana) https://www.astorefvg.org/forum/viewtop ... f=5&t=1175
Da questa località alla zona del Circeo (Latina) ci sono più di 250 km in linea d’aria verso Sud
Si tratta di una distanza superiore alla massima dispersal rate certamente nota per la specie
I maschi giovani in dispersione possono infatti fare certamente 220 km (dati da radiotracking), forse 400 (ipotizzati misurando la distanza tra gruppi noti e stazioni più periferiche raggiunte da maschi in dispersione)
Questo primo pioniere laziale ripreso ad una così grande distanza dalla località toscana più vicina potrebbe essere spiegato con quest’ultima ipotesi, oppure supponendo che fra la stazione toscana in parola e la zona del Circeo ci siano altri gruppi familiari finora sfuggiti alle indagini
Dalla nostra esperienza sembra più verosimile spiegare la cosa con un gap di conoscenze di base
Essendo regolarmente confuso con cane volpe e lupo il piccolo canide passa facilmente inosservato, come già verificato in gran parte dell’Emilia Romagna e in tutte le altre regioni già raggiunte dalla sua espansione in Italia (https://storianaturale.comune.fe.it/mod ... hp?c=moNS8)
Grazie davvero ai Carabinieri Forestali, la cui speciale attenzione ha già prodotto molte altre novità faunistiche
Proseguiremo le verifiche, ed esortiamo tutti gli interessati a riguardare con attenzione le immagini di lupi raccolte dalle foto trappole in Italia centrale
Ormai è chiaro che hanno compagnia orientale anche in Lazio
Cordialità, Luca Lapini